La Storia

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Era il 1955 e questo pensiero – creare una nuova società di calcio - da qualche tempo frullava nelle testa di cinque amici innamorati del pallone: Felice Bolgiani, Giovanni Sgobbi, Leonardo Palmieri, Aldo Cambiaghi ed il Signor Masetto (un nome l’avrà anche avuto, ma tutti lo chiamavano così….).

E dalle parole si passò ai fatti. Nacque così la Rondinella, nome anche del quartiere, con il principale scopo di dare la possibilità ai ragazzi che frequentavano l’Oratorio Salesiano, da poco sorto, di stare insieme e fare gruppo attraverso lo sport.Quello che fino a quel momento sembrava un sogno divenne realtà.Gli inizi non furono facili, ma lo spirito di gruppo prevalse sopra ogni difficoltà. Don Arturo Roncarati, primo direttore dell’Oratorio, 
aderì volentieri all’iniziativa e mise a disposizione della nuova società gli spazi utili per giocare.Come primo Presidente della Rondinella fu nominato il Signor Aldo Cambiaghi.E visto che il gruppo iniziale era il vero promotore della Rondinella, i primi allenatori furono tre dei fondatori del gruppo, Felice 
Bolgiani, Leonardo Palmieri e il Signor Masetto a cui si aggiunse il signor Domenico Dall’Omo.“Ma adesso che abbiamo la società, il Presidente e gli allenatori da dove iniziamo a fare le squadre?”

A questa seconda domanda venne facile la risposta: “siamo nati per far giocare e divertire i ragazzi e allora iniziamo dal settore 
giovanile”. E la prima squadra della Rondinella fu la categoria Allievi che fu iscritta nel campionato della F.I.G.C. (Federazione 
Italiana Giuoco Calcio) a cui si aggiunsero alcune squadre a sette giocatori nei campionati C.S.I. (Centro Sportivo Italiano).Ma i ragazzi diventavano nel frattempo grandi e non diminuiva la loro voglia di giocare a calcio, quindi inevitabilmente nel 1958, per accontentare tutti i ragazzi che non potevano più giocare nel settore giovanile, si iscrisse anche una squadra in “Terza Categoria” e da quel momento la Rondinella incominciò ad avere una squadra per ogni categoria del settore giovanile.Nel 1965 la storia della Rondinella segna un importante goal. Per la prima volta nella sua breve storia la società partecipa con la categoria Allievi al campionato regionale, un’avventura che è durata parecchi anni.I giovani che adesso si lamentano perché spesso sono costretti a giocare su campi impolverati, piccoli e senza un ciuffo d’erba, dovrebbero salire sulla macchina del tempo e scoprire come dal 1955 al 1971, anno in cui è stato costruito l’attuale nostro campo sportivo, tutte le gare della Rondinella si disputavano sul campo in terra battuta all’interno dell’oratorio dove bastavano poche gocce perché il campo si allagasse.

Gli spogliatoi erano all’interno della vecchia palazzina della bocciofila.Altri tempi è vero, ma allora si pensava a essere meno “divi” e ci si divertiva con molto meno, bastava avere un pallone nei piedi e qualche ragazzo per giocare insieme.

Non esistevano la scarpe da calcio bianche, rosse, gialle o arancioni non esistevano le tribune o la rete di recinzione. Intorno al campo bastava un filo, ma solo per dividere i giocatori da tutti coloro che li sostenevano e li incitavano. E mai e poi mai ci fu invasione di campo o tentativi di aggredire l’arbitro.Nel 1971 viene costruito e inaugurato il nuovo campo di calcio in erba. E per ricordare un sacerdote che ha sempre seguito con passione e amore la Rondinella, gli venne dato il suo nome: “Don Remo Conti”.

Un sacerdote legato al nostro gruppo per undici anni dal 1966 al 1977, data della sua morte, che è sempre stato presente e parte integrante del gruppo, ed è per questo che a lui abbiamo dedicato un torneo che quest’anno è arrivato alla sua 35° edizione.

Punto importante della nostra storia è stato anche il torneo “18 Isolabella” nato nel 1960, per volere di Don Vittorio Rosa, torneo che per quegli anni rappresentava un momento “cult” per gli amanti del bel calcio.

Un torneo serale a sei giocatori giocato nel campo dell’Oratorio a cui hanno partecipato giocatori a livello regionale ma anche professionisti.

Vere e proprie sfide all’ultimo secondo, un tifo infuocato e appassionato. Il Mobilificio Boga, il Bar Magenta, la Crocetta, la Pizzeria Vesuvio, il Bar Nirvana, e la Latteria Carletto sono alcune delle squadre che hanno partecipato a questo torneo terminato nel 1971.L’anno seguente la Rondinella segna un altro importante goal. Dopo aver vinto per due anni consecutivi il campionato “Under 21 Pura” ottiene la promozione al campionato di “Seconda Categoria”.

L’allenatore era il Signor Ezio Citterico figura importante nella storia del nostro gruppo e che ancora oggi ne fa parte.Al G.S. Rondinella sono stati riconosciuti anche tre importantissimi premi. Il primo nel 1968, il “Premio C.O.N.I.”, successivamente nel 1985 e nel 2005 il prestigioso “Premio Torretta”, manifestazione a livello nazionale che si svolge tutti gli anni a Sesto San Giovanni, dove vengono premiate anche le Società sportive che si sono distinte nel corso degli anni.Questa è la storia del G.S. Rondinella A.S.D., una storia che dura da 57 anni e che ha permesso e permette attualmente a tanti giovani di praticare sport e di vivere in gruppo con altri ragazzi, sempre nel rispetto dei propri compagni e degli avversari, per divertirsi insieme e soprattutto per diventare veri uomini.

 Il G.S. Rondinella, attraverso una testimonianza

Era un pomeriggio caldissimo quando Carletto arrivò a Sesto, dall’uggiosa calura della bassa pianura padana, andò ad abitare in 
Viale Matteotti proprio di fronte all’oratorio. Era la fine degli anni cinquanta e l’attenzione di Carletto fu subito rapita dalla 
altezza della sua e di tutte quelle case che lo circondavano. Ma dall’altra parte del viale quell’Oratorio magnetizzava la sua 
attenzione e decise di farci subito un salto.

Quanta gente, quanti ragazzi e oltre al campo a sette anche un campo regolamentare a undici e poi quel portico che portava alla 
sala giochi, con i biliardini, i ping-pong, dove “quando arriverà l’inverno e pioverà potrò davvero divertirmi”.

Inevitabile paragonare quanto stava vedendo con il suo piccolo oratorio nella bassa e quando la nostalgia stava per attanagliare 
Carletto, un gruppo di coetanei lo invitò a fare la prima partitella sestese.

Il suo primo giorno in città stava per diventare un giorno indimenticabile, soprattutto quando scoprì che dalla finestra della sua nuova casa poteva vedere l’oratorio con i suoi campi da calcio.

Ma le sorprese per Carletto non erano ancora terminate. Non aveva ancora finito di cenare che notò dalla finestra una luce strana troppo strana per essere sera. Era di certo artificiale e vide, nel campo a sette, delle tribune fatte con tubi Innocenti, che non aveva notato nel pomeriggio, e dei pali di legno che lo circondavano e lo illuminavano: stavano collaudando le luci per il torneo “18 Isolabella”.

Essendo ancora piccolo per i primi anni Carletto non poteva partecipare alla gare ma come tutti i ragazzi si dava da fare vendendo ghiaccioli durante le serate.

Con un grosso contenitore legato con una cinghia appoggiata alle spalle girava tra i tifosi sulle tribune ed una volta finita la scorta, correva di nuovo al bar per riempire nuovamente il contenitore cercando di battere l’incasso della sera precedente per gareggiare con gli altri per un premio finale.

La qualità del tempo in oratorio era sempre elevata ed è per questo che Carletto conserva ancora oggi tutti i ricordi con grande gelosia.

In quegli anni, Salesiani come Don Remo e Don Rosa sono stati un esempio concreto per i tanti “Carletto” e hanno lasciato un segno forte ed indelebile nella storia del Gruppo Sportivo Rondinella.

Don Remo Conti

Un Uomo, un Sacerdote, un Salesiano, così piace ricordarlo a chi lo ha conosciuto.

Un sacerdote che, professore alla scuola Salesiana, tutto il suo tempo libero lo ha sempre dedicato alla Rondinella perché la sentiva come sua, sempre disponibile e pronto al dialogo. Note erano le sue “arrabbiature”, ma che non toglievano nulla alla sua giovialità. La sua azione era per i ragazzi che ha sempre amato, come li amava Don Bosco; non nascondeva la gioia per la vittoria, ma era convinto che il suo impegno, così come quello di tutti gli allenatori e dirigenti, doveva tendere soprattutto a formare giovani forti, leali e onesti, senza esasperare la loro crescita tecnico-sportiva, convinzione che deve essere principio fondamentale di una società come la nostra inserita nell’Oratorio.

L’ambiente cordiale e di simpatia che la “Sportiva” era impegnata a creare è stato di validissimo aiuto all’Oratorio per lo svolgimento della sua opera di formazione umana e cristiana dei giovani e la presenza di Don Remo, con il suo entusiasmo e la sua disponibilità, ha permesso al G.S. Rondinella di portare avanti questo impegno nel corso degli anni. Sempre pronto ad informarsi sull’esito delle partite giocate dai suoi ragazzi, pronto ad incitarli a “fare sempre i bravi ragazzi”, perché essere bravi e buoni e quindi onesti e leali è l’unica cosa che paga nella vita, per diventare “onesti cittadini e buoni cristiani”.

Questo Don Remo non lo ha mai dimenticato e aveva capito molto bene che un’attività sportiva sana con le relazioni forti di amicizia che questa favorisce, è un aiuto fondamentale per un’educazione completa.

Durante il periodo della sua malattia i “suoi ragazzi” hanno ricambiato l’affetto per tutto quello che aveva fatto per loro non abbandonandolo ma cercando, anche in quei momenti per lui difficili e di sofferenza, di stargli vicino per fargli capire che sarebbe sempre rimasto nei loro cuori.

Grazie Don Remo…!

Il Torneo serale “18 Isolabella”

Nasce nel 1960 grazie a Don Vittorio Rosa, allora incaricato dell’Oratorio, e l’ultima edizione fu nel 1971; come dice il nome, era sponsorizzato dall’azienda che produceva il famoso “Amaro”.

Il campo dove si disputavano le partite era il campo a sette del vecchio oratorio, dove, grazie all’aiuto di tanti volontari e di tanti ragazzi che si davano da fare con i “tubi Innocenti”, venivano innalzate delle tribune attorno al campo, mentre gli spogliatoi erano la vecchia baracca dove si trovava allora la sala giochi dei grandi.

Un torneo sicuramente importante in ambito regionale a cui hanno partecipato anche giocatori professionisti, soprattutto nelle fasi finali, come Pierino Prati, i fratelli Maldera o Nello Santin, ma anche altri giocatori non così rinomati ma sicuramente di un ottimo livello.

Famose erano le squadre del Mobilificio Boga, della Crocetta, della Pizzeria Vesuvio, il Bar Magenta e la Latteria Nirvana.

Le partite erano tutte combattute fino alla fine, non c’era mai cattiveria ma sempre rispetto dell’avversario, ed erano seguite da tantissimi tifosi e appassionati di calcio e spesso le tribune non bastavano ad ospitare tutti gli appassionati.

Anche i ragazzi dell’oratorio erano coinvolti in questo torneo, perché erano coloro che durante le gare andavano tra i tifosi a vendere ghiaccioli o l’amaro. Avevano sulle spalle una cassetta di legno che, ogni volta che si svuotava, correvano al bar a riempire nuovamente, infatti al termine della serata chi aveva venduto di più aveva un premio. Non era una gara, ma semplicemente un modo per far sentire importanti anche tutti quei ragazzi che non potevano partecipare al torneo.

Sicuramente chi ha vissuto il quel periodo avrà degli ottimi ricordi del torneo, era un modo per frequentare l’oratorio e per conoscere sempre nuove persone, tutte con lo stesso principio: vedere giocare “al pallone” e stare insieme per divertirsi e per passare qualche ora in allegria.

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